Quick Report di Health Technology Assessment su Ceftolozano/tazobactam (Zerbaxa)

Anno: 2017 - Vol: 6 - Num. 3

Carlo Favaretti, Flavia Kheiraoui, Marco Barbieri, Andrea Poscia, Brunella Posteraro, Anna Maria Ferriero, Marta Marino, Sonja Milovanovic

Elementi chiave per il processo decisionale

  • Negli ultimi anni l’approccio al trattamento delle malattie infettive è stato rivoluzionato, soprattutto grazie allo sviluppo e all’utilizzo di nuovi agenti antibiotici, tuttavia la comparsa di resistenze da parte di molte specie batteriche, implicate in infezioni pericolose, rappresenta una minaccia crescente per la salute pubblica.
  • Secondo il Report l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) lo sviluppo di tali resistenze in ogni Regione del mondo è sempre più in crescita. Si evidenziano disomogeneità sulla resistenza a seconda del microrganismo considerato, dell’antibiotico usato e della regione geografica valutata. Il fenomeno risulta particolarmente evidente nelle infezioni nosocomiali e diversi studi evidenziano come le resistenze alle diverse classi di antibiotici comportino un significativo incremento della durata di degenza e un conseguente aumento dei costi di ospedalizzazione.
  • L’Italia è uno dei Paesi europei con la maggiore diffusione di microrganismi antibiotico-resistenti: su un totale di 1.068 infezioni rilevate dall’ECDC nel periodo Maggio 2011-Novembre 2012 il 21,6% sono costituite da polmoniti, il 2,4% da altre infezioni delle basse vie respiratorie, il 16,2% da infezioni del sito chirurgico, 20,8% delle vie urinarie (UTIs), 15,8% del sangue, l’1% correlate alla cateterizzazione venosa, 2,6% infezioni del sistema cardiovascolare, 6,6% del sistema gastro-intestinale, 3,2% della cute e tessuti molli, 1,6% delle ossa e articolazioni, 0,1% del sistema nervoso centrale, 3,3% di occhi-orecchie-naso e bocca, 0,6% dell’apparato riproduttivo e 4,2% di infezioni sistemiche. Recentemente anche il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2014-2018 ha sottolineato la necessità di intervenire prioritariamente per contrastare il fenomeno della resistenza.
  • Tra gli organismi più temuti rientrano i patogeni ESKAPE (Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa, e Enterobacter).
  • Ceftolozano/tazobactam è un nuovo antibiotico ad ampio spettro, a somministrazione endovenosa composto da ceftolozano, cefalosporina di avanzata generazione e tazobactam inibitore irreversibile delle beta lattamasi a spettro esteso; possiede una potente azione contro Pseudomonas aeruginosa multiresistente (MDR) ed XDR (extensively drug-resistant) e contro patogeni Gram negativi produttori di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL). Rappresenta pertanto un’importante opzione terapeutica per il trattamento empirico di gravi infezioni da Gramnegativi. L’aggiunta di tazobactam consente di ridurre la Concentrazione Minima Inibitoria (MIC) richiesta per la maggior parte dei Gram-negativi e di garantire l’attività del ceftolozano contro le Enterobacteriaceae resistenti alla ceftazidima e quelle produttrici di β-lattamasi ad ampio spettro; non presenta resistenza crociata rispetto alle altre classi di antibiotici, in particolare con i meccanismi che generano la resistenza ai carbapenemici. Al momento ceftolozano/tazobactam ha indicazione in Europa per il trattamento delle infezioni intra-addominali complicate (in associazione con metronidazolo) e delle infezioni complicate del tratto urinario, inclusa la pielonefrite acuta.
  • In una analisi realizzata per valutare l’impatto economico associato all’introduzione di ceftolozano/ tazobactam nel trattamento delle infezioni intra-addominali complicate (cIAIs) e delle infezioni complicate del tratto urinario (cUTIs), secondo la prospettiva del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e dei Servizi Sanitari Regionali sono stati confrontati, su un orizzonte temporale di tre anni, uno scenario senza ceftolozano/ tazobactam, nel quale si assume che i pazienti continuino ad essere trattati con le terapie antibiotiche attualmente utilizzate (Fluorchinolonici, Penicilline, Carbapenemici e Cefalosporine) e uno scenario con ceftolozano/ tazobactam, nel quale si assume che una percentuale crescente di pazienti venga trattata con ceftolozano/ tazobactam in sostituzione delle altre terapie. I valori sono stati ricavati da dati IMS e da un panel di esperti.
  • L’analisi ha mostrato che ceftolozano/ tazobactam potrebbe rappresentare un’alternativa valida e sostenibile anche sotto il profilo economico, in quanto, considerando il mercato totale degli agenti Gram negativi (proiezione dati IMS), comporterebbe un impatto economico limitato all’interno del contesto sanitario italiano con un incremento di circa + 1,36 % nel totale dei tre anni considerati.